Come sono arrivata a questo libro?

  Visualizza immagine di origine

 Era segnalato in un libro che stavo leggendo e ho pensato "ok diamoci un'occhiatina".

Oltre che essere interessante è stato una rivelazione! La cosa che mi ha colpito di più è la descrizione della personalità di gioco. L'autore Stuart Brown, sulla base della sua esperienza suddivide le persone in otto tipologie di gioco dominante

https://www.luciaberdini.it/wp-content/uploads/2016/12/stuartbrown.jpg

 Lo scrittore Stuard Bron

 

Ovviamente,  nessuno è un esempio perfetto di una singola personalità di gioco, molti di noi sono un mix di queste categorie. Bron scrive: Ho capito che tanti si riconoscono in questi archetipi e li trovano utili per scoprire la propria personalità di gioco. Illustrando queste diverse personalità, si offrirà al lettore la possibilità di identificarvisi in modo da raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e del gioco nella vita.

Riassumendo le otto personalità sono:

1. BURLONE : non riesce a non fare scherzi in continuazione.

2. CINESTETICO: impara muovendosi non riesce a stare fermo.

3. L'ESPLORATORE: esplorare può essere una cosa fisica o emotiva o mentale.

4. IL CONCORRENTE: gioca per vincere.

5. IL REGISTA: è nato organizzatore. 

6. IL COLLEZIONISTA :colleziona di tutto. 

7. L'ARTISTA/INVENTORE: trova piacere nel creare le cose. 

8. LO SCRITTORE: l'immaginazione è la chiave del regno.

Ovviamente quando ho letto il gioco 5 - Regista: è nato organizzatore, ho sgranato gli occhi... non ci avevo mai pensato! Eppure perchè stupirmi? Non mi diverto quando faccio la regista? E da piccola quando realizzavo teatrini, messe in scena con cuginetti, scrivevo storie e scenografie non mi divertivo forse? Era lavoro? Certo che no... ero una bambina che giocava a fare la regista e a coordinare gli altri per produrre spettacoli da offrire ai nostri genitori.

 

 Alla festa di compleano di una simpatica ottantenne. Le sue nipoti si sono improvvisare parrucchiere e i figli mi hanno offerto aneddoti e racconti che ho rielaborato in una storia. 

E' tanto che non ci gioco a fare la regista... e a pensarci ora è come se mi mancasse un pezzo. Con il passare del tempo ... e degli anni... non ho più fatto corsi di teatro soprattutto poichè richiedevano l'impegno di mettere giù obiettivi da raggiungere, programmi a cui attenersi e l'imperante necessità di fare la differenza da tutti gli altri del settore, e oggi sono in continuo aumento, che si propongono per realizzare percorsi formativi su tutto ciò che è inerente questo mondo.

Con i miei Promessi Sposi Bis nel senso che ognuno di loro aveva due 
o anche tre personaggi da interpretare! Grandi!

Per me la cosa più bella dell'esperienza del teatro era quella di costruire insieme con i partecipanti qualcosa che diventasse un messaggio importante. Intrecciare e rielaborare le loro storie personali in un'unica grande storia, in cui tutti ci riconoscevamo e nel farlo scoprivamo parti di noi stessi ancora sconosciute e rielaboravamo crucci che ci erano rimasti cuciti addosso.

 

   Con gli attori di Donne, in Cucina!
 
Questa alchimia non riesco a realizzarla con un programma dettagliato che passo dopo passo illustra il percorso che andremo a fare perchè per me il percorso è sempre stato determinato da chi partecipa e non dal mio programma, anche se offro continuamente input per procedere in una determinata direzione anzichè in un'altra. Ecco perchè amo tantissmo proporre laboratori

 

   Con il mio Pinocchio.
 
Leggendo Brawn ho anche capito perchè questa esperienza genera energia per diventare una persona migliore divertendomi. 

 

 
Sul palco del teatro di Bertesinella prima dello spettacolo Peter Pan 
con i giovani di Montecchio Maggiore.
 
Quindi, cari lettori,  ho deciso di tornare a giocare al gioco del teatro!


 A presto!