Amleto (The Tragical History of Hamlet, Prince of Denmark) è una delle tragedie shakespeariane più conosciute e citate. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l'estate del 1602
Il soliloquio di Amleto "essere o non essere" (Atto III, scena I), il passaggio più famoso del dramma, vanta un'immensa gamma di interpretazioni sui palcoscenici di tutto il mondo, anche se spesso questo soliloquio viene erroneamente citato accanto all'immagine di Amleto che tiene in mano un teschio: in realtà la scena del teschio è nella parte finale del dramma (Atto V, Scena I) e non ha niente a che vedere con "Essere o non essere" che si trova nella parte centrale (Atto III, Scena I).

Quindi, quest'opera non poteva mancare nel percorso dei Giovani Talentosi.  Anche perchè Amleto ha sfoderato nella sua vita il talento del dubbio; resterà per sempre l'eco del suo essere o non essere..., fare o non fare, amare o non amare. Dubbi che possono risuonare nel profondo di ognuno, almeno qualche volta. 
Durante l'incontro, dopo il consueto riscaldamento, che questa volta ha visto i partecipanti brancolare nel buio, con l'invito ad affinare altri sensi oltre alla vista, la domanda che si aggirava nella stanza era "leggere o non leggere davanti al pubblico...", questo è il dilemma! Marco ha dato precise istruzioni tecniche per affrontare la questione. Tutti sono stati invitati, uno alla volta, a sfoderare questo grandioso dono, che è la voce umana. Uno strumento che si utilizza troppo spesso, troppo poco. Abbiamo scoperto che parlare a voce alta davanti ad un gruppo di persone non è una cosa scontata.  Il corpo parla di te mentre fai qualsiasi cosa, dice Marco. E questo "chiaccherone" tradisce le nostre insicurezze, i nostri timori di sbagliare. Ma con un po' di prove, la prova lettura è superata, almeno per questa serata.
Ivan poi ci sottopone una ricetta dove tener insieme i pezzi è, volutamente, difficoltoso, e ciò per richiamare l'anima sbriciolata dai dubbi del principe di Danimarca, ossia uno "Streusel".