Non poteva che iniziare con un'opera forte il laboratorio dedicato a Shakespeare in love - Mastro pasticcere: Otello, tragedia scritta da Shakespeare intorno al 1603 e che da allora ha ispirato numerose edizioni teatrali e cinematografiche.
La grandezza del Bardo (...) nasce dalla sua attualità, dalla capacità delle sue opere di comunicare sentimenti profondi dell'animo umano in ogni tempo e luogo.
I partecipanti sono stati accolti Martedì 14 ottobre nell'atmosfera di quest'opera e invitati già da subito a portare l'attenzione al proprio corpo e al momento presente per affinare la capacità di cogliere quanto si andava a eseguire insieme.
Marco Risiglione, attore, ha proposto dei giochi per scoprire e ricordare i nomi dei partecipanti. Attività semplicissima ma che richiedeva una concentrazione talvolta difficile da reperire a fine giornata.
Si è poi continuato con camminata libera finalizzati alla percezione dello spazio e all'incontro visivo delle altre persone. E' seguita la lettura di alcune frasi tratte dall'opera senza nessun impegno interpretativo con l'unico scopo di giocare con le parole e scaldare la voce.
Si scoprirà presto, durante il riassunto dell'opera che il mago della parola è Iago il non fedele servitore di Otello che usa la parola come un burattinaio muove i fili per portare all'azione le sue marionette.
Iago è un manipolatore senza scrupoli che confessa candidamente "Io non sono quello che sembro" al contrario del suo padrone che è convinto che "gli uomini dovrebbero essere come sembrano".
Otello invece esprime un mondo di valori assoluti, in cui le cose sono quello che sembrano, in cui la parola crea.
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continua