"La presenza dei cani nelle famiglie italiane è un fenomeno di grande rilievo e in costante crescita: di conseguenza i nostri bambini sono sempre più a stretto contatto con i loro amici a quattro zampe, in casa e fuori. Se da un lato questa convivenza rappresenta una magnifica occasione di accrescimento cognitivo e affettivo, dall'altro può diventare fonte di rischi, anche molto seri, per la salute del bambino e, come purtroppo testimonia la cronaca, anche per la sua incolumità. Spesso i proprietari-genitori scoprono in ritardo che, quando un bimbo e un cane vivono sotto lo stesso tetto, non è tutto semplice e scontato: la scarsa conoscenza di alcuni aspetti fondamentali può tradursi in una serie di conseguenze, anche drammatiche, sia per il proprio figlio che per il proprio animale. Questo manuale nasce con l'intento di prevenire ogni tipo di incidente e mettere così in sicurezza il rapporto fra il cucciolo d'uomo e il suo grande amico, consentendogli di sviluppare al meglio tutta la ricchezza delle molteplici implicazioni emotive e intellettive che questo legame comporta. Seguendo le diverse fasi della crescita del bambino e illustrando i cambiamenti che esse comportano nell'interazione con il cane, Danilo Berteotti ci fornisce un vero e proprio "protocollo" per la prevenzione degli incidenti, domestici e non, e, utilizzando gli elementi di base della psicologia dell'età evolutiva e dell'etologia, ci accompagna in un percorso che scioglie tutti i nodi del rapporto bambino/cane."


Da quando è arrivato Mambo, che chissà perchè, mal sopporta la convivenza con i bambini, ho preso coscienza dell'importanza di promuovere l'argomento "Bimbi e cani" oppure "Cani e bimbi" per sottolineare come una convivenza pacifica non è affatto scontata. Al parco qualche bambino, animato dall'entusiasmo verso il mondo animale si lancia correndo verso Mambo per accarezzarlo e manifestargli tutta la sua simpatia. Manifestazioni che Mambo non gradisce e che, forse per i traumi di una infanzia difficile, di cui non so molto, interpreta come un attacco alla sua incolumità e scatta sulla difensiva in modo poco amichevole, pronto, se il bambino dovesse insistere, anche a usare i denti. Il suo atteggiamento è principalmente dettato dalla paura perchè anche se fa il gradasso è un fifone.
Sono troppo pochi i genitori, che incontriamo in passeggiata, che con dolcezza, spiegano ai loro bimbi che non tutti i cani sono uguali e che bisogna sempre chiedere al padrone se il cane può essere accarezzato. Gli ammiro questi educatori e desidero che siano sempre di più. Per questo ho organizzato una serata della rassegna "Benessere 2014" con la bravissima Sara Faggin, veterinario comportamentalista. Alla serata non hanno partecipato in molti, anzi eravamo proprio in pochi e Sara, forse per consolarmi, mi ha confermato che questo importantissimo argomento non è tenuto molto in  considerazione. Sara, da anni, lo promuove, collaborando ora anche con chi organizza i corsi pre parto perchè se l'argomento non sono in molti a prenderlo in considerazione, sono in molti ad avere un cane in casa e purtroppo non sono in pochi a "scaricare" il cane all'insorgere di problemi di comportamento che potrebbero essere facilmente evitati con qualche piccolo accorgimento effettuato a tempo debito.
Quindi, cara Sara e cari voi che leggete, credo che proporrò nuovamente una serata dedicata all'argomento.