LETTURE ANIMATE IN ORIGAMI

ORIGAMI è una parola giapponese che significa piegare (ORI) la carta (KAMI).
La nascita della carta risale a più di 2000 anni fa in Cina, ed è in questa terra che inizia la piegatura, intorno al II secolo. Furono però i giapponesi a rendere la carta sempre più morbida e resistente utilizzando il riso, e soprattutto a rendere l'origami un'arte.
Nonostante la rapida diffusione della fabbricazione della carta, quest’ultima rimase per anni un materiale raro e pregiato, il cui uso era riservato alle cerimonie religiose o ad altre occasioni importanti, ma in seguito si dirama anche al di fuori delle classi privilegiuate per diventare gioco quotidiano tra i bambini. Dal secolo scorso l'origami si è diffuso anche in europa e nelle Americhe, coinvolgendo un sempre maggior numero di ragazzi e adulti.
E a partire dal 9 Marzo 2013 coinvolgerà anche i bambini di Monticello Conte Otto.


Circa 27 anni fa a Vicenza, se non ricordo male, in Contrà Porta Padova, c'era, prima dell'inizio dei portici, un negozietto. Si chiamava "Mille gru", e proprio vicino alla porta d'entrata erano appese mille gru fatte di carta.
Lì incontrai per la prima volta il magico mondo dell'origami. Entrare in quel negozio era come entrare in un altro mondo. Era piccolo, stipato di carta origami di tutte le misure e qualità.
Dal soffitto, dagli scaffali, sul bancone, da ogni parte in cui giravi l'occhio, ti sorprendevano delle figure fatte con la carta, alcune nuove e lucide altre ricoperte dalla polvere che segna il passaggio del tempo, alcune semplici e note altre più complesse che destavano simultanea ammirazione.
Oltre all'ambiente magico, da una di quelle tende fatte con fili che tintinnano quando li sposti, usciva una signora, non molto alta ma non bassa, non molto magra ma non grassa, sorridente al punto giusto... insomma un'armonia di donna. 
Se digiti su Wikipedia, si legge:
"Clotilde Nilva Fina Pillan (24 giugno 1942 – 28 dicembre 2002) Artista, creatrice italiana di origami. Tra le prime e più famose origamiste italiane. Famosa soprattutto per l'innumerevole produzione di nuovi e originali modelli di fiori in origami.
Si è occupata di origami fin dal 1973 operando soprattutto nelle scuole ed in collaborazione con enti culturali di Vicenza e di molte altre città. Anche a livello internazionale è conosciuta per i suoi fiori, famosi anche in Giappone, patria dell'origami. Essi vengono a volte chiamati "i fiori di Nilva" e lei "Nilva dei fiori".
Possedeva una caratteristica bottega artistica-artigiana nello storico quartiere Trastevere di Vicenza.
Ha esposto i suoi modelli in numerose mostre in Italia, anche all'interno di cornici artistiche come la Basilica Palladiana o l'Oratorio dei Boccalotti di Vicenza.
Ha presentato delle decorazioni per la tavola, utilizzando in modo del tutto originale l'arte dell'Origami per una mostra dal titolo "Tovaglioli e segnaposto con l’origami dal 1600 ai nostri giorni".
Ha preso parte a conferenze e trasmissioni televisive anche al fianco dell'attrice Ottavia Piccolo.
  • Concorso - ogni anno viene svolto un concorso in sua memoria durante il convegno annuale del Centro Diffusione Origami
  • Monografie - a lei sono state dedicate una monografia col n.42 dei "Quaderni di Quadrato Magico" e un'edizione speciale col n.36.
Altre sue creazioni in origami, animali, buste, scatole e stelle sono state inserite in pubblicazioni antologiche italiane e straniere. Suoi modelli sono stati pubblicati su riviste e siti stranieri in USA e in Giappone."
All'epoca non lo sapevo che fosse "un personaggio" così famoso anche se si sentiva subito che era "speciale".
La biblioteca di Anconetta la invitò a tenere un corso di origami. Un'occasione da prendere al volo e vivere una esperienza che ricordo ancora oggi con piacere. La signora Nilva spiegava in modo chiaro, senza fretta e si prendeva cura dei corsisti in difficoltà rispiegando e rifacendo vedere e rivedere lentamente i vari passaggi.
Prendevo appunti e a casa facevo i compiti, provavo e riprovavo da sola fino ad acquisire la necessaria dimestichezza per creare dei piccoli capolavori con le mie mani. Mi piaceva al tatto la carta di origami, sottile eppure resistente, delicata e forte, un po' come la nostra maestra.
A fine corso avevo una scatola piena di modelli fatti con le mie mani e un quadernone di appunti. La scatola l'ho tenuta per parecchio tempo. Più il tempo passava più vedendo le mie creazioni, mi chiedevo come avessi fatto, io, a farle. il contenuto è stato gettato a malincuore non molto tempo fa perchè l'odore della polvere che si impregnava sulla carta mi dava fastidio. Il quadernone invece c'è l'ho ancora, anche se ogni tanto scompare e poi, misteriosamente ricompare.
A quell'epoca non c'era bambino/a, con cui entrassi in qualche modo in contatto, con cui non condividessi questa magia.
Sono passati molti anni da allora ed è stato un libro a risvegliare in me un interesse che si era solo assopito, rimasto dove l'avevo lasciato l'ultima volta e che non si era mai allontanato da me. Il libro ha una copertina che mi ha subito colpito e ora so perchè.



Nella simbologia buddista il fior di loto, tradizionale forma di origami, fiore bianco e puro che nasce dall'acqua putrida è come il santo che vive puro tra i mali del mondo.
 

Un'altra tradizioanle forma di origami è la rana. "Kaeru" in giapponese vuol dire sia "rana" che "tornare a casa". Così che il viaggiatore che partendo incontra una ranocchia sulla sua strada avrà la certezza di poter tornare sano e salvo.


Posta un commento

0 Commenti