Le abitudini fanno parte di noi da così tanto tempo che non riusciamo più a distinguere quelle che ci fanno bene da quelle che ci fanno male.
In entrambi i casi lasciarle andare è difficile: sono come una calamita che ci riporta indietro.

Un modo ci sarebbe: tenere un diario delle nostre azioni quotidiane, perché spesso agiamo ma non ne siamo consapevoli.
Tenere un diario giornaliero in cui scriviamo dettagliatamente ciò che facciamo e come ci sentiamo nel farlo, ci sarà di grande aiuto quando, dopo un mese di pratica, andremo a rileggerlo.

L'idea è stata sviluppata nel libro LIFE DESIGN di Davide Francesco Sada ed Enrico Garzotto.

 
La stragrande maggioranza delle nostre inquietudini e insoddisfazioni (e per qualcuno persino malattie) hanno un’unica origine: la nostra ostinata resistenza alle richieste di cambiamento che sentiamo dentro.

La dote principale di cui occorre munirsi è la capacità di osservazione dei nostri meccanismi inconsci, i comportamenti e i pensieri automatici che abbiamo e che non ci accorgiamo di avere, a meno che non alleniamo la nostra mente a osservarli.
(da LIFE DESIGN)

Con questo esercizio vedremo come ci sono attività che ci ricaricano e altre che ci scaricano e scopriremo come la nostra energia possa aumentare o diminuire sulla base di ciò che facciamo.

Insomma: scrivendo quotidianamente avremo una mappa interessante che ci offrirà con chiarezza le abitudini che non vanno bene per il corpo, la mente e quindi l’anima.
Un disagio se non viene preso in considerazione si cronicizza, si incancrenisce dentro e resta lì a marcire contaminando tutto quello che è accanto.
Ho reso l’idea?

Un altro modo per riflettere sul concetto appena espresso, in modo più leggero, è la visione dela commedia LASCIATI ANDARE diretta da Francesco Amato nel 2017.
Il film è visibile gratuitamente su RAI PLAY.

TRAMA - È cosa risaputa: un bravo psicanalista deve rimanere impermeabile alle emozioni che gli scaricano addosso i suoi pazienti.
Ma nel caso di Elia (Toni Servillo), un analista ebreo di mezza età c'è il sospetto che con gli anni la lucidità sia diventata indifferenza e il distacco noia.
Ieratico e severo, con un senso dell'umorismo arguto e impietoso, Elia tiene tutti a distanza di sicurezza, persino la sua ex moglie Giovanna  (Carla Signoris), che vive nell'appartamento di fronte e con cui continua a condividere il bucato e qualche serata al teatro dell'Opera.
Quel che si dice un'esistenza avara d'emozioni, che Elia sublima mangiando dolci di nascosto e in gran quantità, finché un giorno, a causa di un lieve malore, è costretto a mettersi a dieta e a iscriversi in palestra.
Ed è così che nella sua vita irrompe Claudia (Veronica Echegui), una personal trainer buffa ed eccentrica, con il culto del corpo, nessun timore reverenziale per i cervelloni fuori forma come lui e un'innata capacità di trascinare nei suoi casini chiunque le capiti a tiro...

In linea di massima possiamo dire che la nostra anima farà di tutto per farci uscire da abitudini che ci trattengono ancorati in situazioni in cui ci trasciniamo senza consapevolezza, per portarci a fare esperienze che ci faranno evolvere. Anche se per fare ciò dovremo lasciarci alle spalle molte sicurezze acquisite. 

All’interno di noi stessi le decisioni dovrebbero essere prese all’unanimità, ma sappiamo bene che non è così: alcune parti “tirano indietro” e sono sicuramente quelle che hanno paura. Paura di cambiare, di rischiare, di creare, del giudizio degli altri...

Più siamo in contatto con il nostro cuore, con la nostra anima, più sarà facile rassicurare le nostre parti spaventate affinchè mollino la presa e si lascino andare a provare emozioni e situazioni che saremo sicuramente in grado di gestire.

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