Devo presentare un progetto che preveda un percorso attraverso cui i giovani attivino la propria consapevolezza su quelli che sono i loro talenti e li esprimano condividendoli in una festa di fine percorso. WOW!!! Bellissimo tema... il materiale non manca... gli spunti nemmeno... da che parte iniziare? 
Primo passo: convincere la mia mente che io sono perfettamente all'altezza di predisporre questo percorso che i giovani apprezzeranno e parteciperanno numerosi. 
Secondo passo: rispondere alla domanda "quali sono i miei talenti? Ovviamente partiamo da presupposto che tutti sono dotati di talenti: c'è chi li vive e chi no, chi li conosce e chi no. Forse prima bisognerebbe rispondere alla domanda "Che cosa sono i talenti?" esiste una risposta oggettiva, riconosciuta da tutti? vediamo Wikipedia che dice. Dice: Il talento è l'inclinazione naturale di una persona a fare bene una certa attività. ... inclinazione naturale... un dono della natura quindi. Un dono: il talento è un dono, qualcosa che ci è stato dato e che ci conviene utilizzare per il nostro bene. Siamo liberi di scegliere ma è un po' come essere liberi di mangiare, si può anche scegliere di non mangiare o di mangiare poco e male oppure tanto e male. Così per i talenti posso scegliere se viverli appieno o un pochetto o per niente. E le conseguenze, consapevole o no, e che io voglia o no, non tarderanno ad arrivare. Quindi ho dei "doni-talenti" che devo vivere per il bene mio, in primis, e conseguentemente di chi mi sta attorno. Torniamo ora alla domanda "Quali sono i miei talenti?" Questa è una domanda che per ottenere risposta deve avere attivata la capacità di ASCOLTO. ... Alla parola ascolto sovente ne è attaccata un'altra: TACI e ASCOLTA.. ma procedere per questa strada ci allontana dalla meta, mentre l'affermazione ce ci permette di avvicinarci è "OK: PARLA TI ASCOLTO" e "TI ASCOLTO ANCHE SE NON PARLI", poichè la parola non è l'unico strumento per comunicare e l'ascolto non è un'attvità passiva ma attiva che richiede attenzione, concentrazione e sensibilità per cogliere anche quello che non è detto i modo esplicito e chiaro. Detto questo posso porre a me stesso la domanda "Quali sono i miei talenti" e mettermi in ascolto per PERCEPIRE la risposta. Personalmente ho incontrato molte più persone che mi hanno detto "taci e ascolta" che persone che mi hanno detto "parla ti ascolto" e a pensarci bene anch'io uso di più la prima affermazione piuttosto che la seconda, ma si può sempre cambiare, iniziando con "PARLA TI ASCOLTO" e poi con il corso avanzato "TI ASCOLTO ANCHE SE NON PARLI".