Quando leggo una storia a voce alta mi chiedo se riuscirò a portare i miei ascoltatori, piccoli o grandi che siano, nel mondo magico delle fiabe. Riuscirò a dare alle parole l'intonazione e il colore giusto affinché le parole risuonino e vibrino come note musicali, o si fissino nella tela come un dipinto di emozioni? Questo mi chiedo prima di iniziare, che è la stessa domanda che mi ponevo quando entravo in scena per interpretare un personaggio... Riuscirò?
Arriva il momento di leggere: l'istante prima di partire... Il silenzio, carico di attesa e aspettative, è come un abisso tra me e chi ascolta. Leggo la prima parola seguita dalle altre e si crea un ponte che mi permette di raggiungere chi ascolta e farmi raggiungere... E poi si va veloci, dentro la storia. Non son più lì a chiedermi se riuscirò o se riesco, sono entrata nella storia che sto leggendo e con me chi ascolta mi segue, mi sta di fianco e talvolta è davanti a me (in particolar modo i bambini), anticipando le battute e il percorso della storia... O magari inventando traiettorie diverse.